Il Tempio Serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione (nota come Chiesa degli Schiavoni) si affaccia sul Canal Grande, sulla riva destra guardando dal mare, l’edificio in stile neobizantino è stato costruito nel 1869 dall’architetto Carlo Maciachini, dove sorgeva la precedente Chiesa di San Spiridione del 1753. L’edificio è leggermente rientrante rispetto alla casa parrocchiale affianco in modo da non essere visto eccessivamente dai fedeli cattolici che uscivano dalla Chiesa di Sant’Antonio Nuovo.
I serbi già un secolo prima fondarono a Trieste la propria Comunità religiosa e grazie al loro nobile interessamento e alle loro donazioni, resero possibile che nella città , allora sotto la sovranità dell’Impero austro-ungarico, venisse eretta questa chiesa maestosa quale luogo di preghiera.
Le caratteristiche di questo luogo di culto sono la cupola più alta dei quattro campanili, le ampie decorazioni a mosaico su fondo oro che abbelliscono le pareti esterne, l’alternanza pietra bianca e arenaria e le nove grandi statue opera dello scultore milanese Emilio Bisi che ornano la facciata, che tuttavia contengono alcuni errori (San Gregorio è raffigurato con delle croci che non fanno parte del rito ortodosso, e Sant’Antanasio impugna un pastorale non orientale).
La facciata principale, contrariamente a quanto si pensi, è quella sulla Via San Spiridione.
Il manto di copertura delle cupole e dei tetti, che originariamente era realizzato in lamina di piombo aveva le tonalità di grigio. Il manto è poi stato sostituito, durante la prima guerra mondiale ( per la urgente necessità di produzione di munizioni), con una lamiera zincata di colore simile.
La Chiesa ha la tipica struttura ortodossa, con una pianta a croce greca ed una grande cupola centrale (domus centrale) e quattro piccole intorno. L’interno è riccamente decorato secondo i canoni bizantini, con pitture ad olio imitanti il mosaico in toni blu scuro.
Sopra l’altare si ammira il Cristo con gli Apostoli, sulla parte destra è rappresentata l’Assunzione della Vergine.
Sulla parete sinistra, in alto, è raffigurato il primo Concilio ecumenico di Nicea del 325 con San Spiridione e gli altri padri conciliari.L’iconostasi, che divide il presbiterio dal resto della chiesa, comprende, in basso, quattro icone d’eccezionale valore e pregio artistico: San Spiridione, Madonna con Bambino, Cristo Re, l’Annunciazione. Sono ricoperte in oro e argento e sono state eseguite in Russia nel primo ‘800.
L’arredamento è prezioso infatti conta candelabri veneziani del 1899 e la grande lampada in argento massiccio che pende all’ingresso è un dono fatto nel 1772 dello zar Paolo, imperatore di tutte le Russie, durante una visita alla città e alla precedente chiesa del XVIII secolo.
La bellezza di questa chiesa è davvero straordinaria, e dimostra la vocazione di cuore dell’Europa di Trieste, dove da secoli hanno convissuto popoli di religione diversa, prova ne è che il Tempio Serbortodosso fu costruito accanto alla Chiesa cattolica in San Antonio, sottolineando ancora di più la diversità culturale della città.